Piero Golia, collettiva all'Accademia di Belle Arti di Napoli, 1997 |
CHE si deve imparare prima la diligenza che la presta pratica. Quando tu, disegnatore, vorrai far buono ed utile studio, usa nel tuo disegnare di far adagio, e giudicare fra i lumi quali e quanti tengano il primo grado di chiarezza, e similmente infra le ombre quali sieno quelle che sono più scure che le altre, ed in che modo si mischino insieme, e le quantità; e paragonare l'una coll'altra, ed i lineamenti a che parte si drizzino, e nelle linee quanta parte di esse si torce per l'uno o per l'altro verso, e dove è più o meno evidente, e così larga o sottile; ed in ultimo che le tue ombre e lumi sieno uniti senza tratti o segni ad uso di fumo. E quando tu avrai fatto la mano e il giudizio a questa diligenza, verratti fatta tanto presto la pratica che tu non te ne avvedrai.
Leonardo da Vinci, Trattato di pittura
QUANDO ho
conosciuto Piero Golia, nel settembre del 1995, l'aspirante artista
stava sostenendo l'esame di disegno per accedere al corso del Libero
Nudo dell'accademia di Napoli. Come livello qualitativo Piero Golia era
poco sotto lo zero, ma ciò non rappresentava un problema. Il disegno è
una tecnica che può apprendere chiunque, a prescindere dal talento: io
per primo mi credevo negato nel disegno, ma poi sono riuscito ad
apprenderne i rudimenti. L'unico modo per procedere e migliorarsi è il
lavoro costante, come ben sapeva il Maestro, Leonardo da Vinci. Questa è la regola.
Ora Piero Golia, rispetto alla regola del disegno, rappresenta un'eccezione (ma che eccezione). Non perché sia completamente negato, dato che il talento non è necessario nell'apprendere la tecnica, ma perché Piero Golia era talmente refrattario al tipo d'impegno richiesto, da non provarci neanche.
Ora Piero Golia, rispetto alla regola del disegno, rappresenta un'eccezione (ma che eccezione). Non perché sia completamente negato, dato che il talento non è necessario nell'apprendere la tecnica, ma perché Piero Golia era talmente refrattario al tipo d'impegno richiesto, da non provarci neanche.
Il comportamento
di Piero Golia era, a dir poco, insolito: se sei iscritto
all'università, si spera per tua scelta, sai che ti devi impegnare
altrimenti non ti laurei. Si può ammettere che qualche materia risulti
più ostica, per cui venga meno la motivazione allo studio. Ma non si
capisce perché ci si iscriva ad un corso che non rilascia niente, se poi
non si ha voglia di lavorare.
Un bel mistero. Ma Piero Golia non ne faceva un dramma: ha continuato a frequentare il corso di nudo, mentre il suo livello qualitativo restava sempre lo stesso, poco sotto lo zero.
Un bel mistero. Ma Piero Golia non ne faceva un dramma: ha continuato a frequentare il corso di nudo, mentre il suo livello qualitativo restava sempre lo stesso, poco sotto lo zero.
Dopo due anni, però, Piero Golia ha avuto una grande conversione è divenuto artista concettuale..
Nessun commento:
Posta un commento