Ho sempre amato
la pittura densa e materica, e, da quando ho iniziato a imbrattare tele,
ho prediletto le tempere agli acquarelli, la penna alla matita, e
l'olio all'acrilico...
Avevo una certa curiosità di usare gli smalti, quelli industriali, così nel 1994, li sperimentai usando della pittura avanzata da lavori di tinteggiatura in casa.
Disegnavo costantemente da almeno 3 anni e avevo da poco cominciato ad abbozzare direttamente senza alcun disegno preliminare. Allo stesso modo in quel periodo cominciavo a costruire le figure senza riferimento iconografico: andavo a memoria.
Il ciclista venne fuori così, smalti su cartone.
Avevo una certa curiosità di usare gli smalti, quelli industriali, così nel 1994, li sperimentai usando della pittura avanzata da lavori di tinteggiatura in casa.
Disegnavo costantemente da almeno 3 anni e avevo da poco cominciato ad abbozzare direttamente senza alcun disegno preliminare. Allo stesso modo in quel periodo cominciavo a costruire le figure senza riferimento iconografico: andavo a memoria.
Il ciclista venne fuori così, smalti su cartone.
Ciclista, smalti su cartone 1994 - Gianluca Salvati |
Quando portai il
quadretto in accademia ebbe un discreto riscontro. In seguito il prof mi
disse di farlo incorniciare per esporlo alla mostra di fine corso. Nel
1994 ne tenemmo due, la prima fu allestita in una sede dell'università
di medicina. In quella prima esposizione presentai un altro quadro.
Dopodiché partii per Lugano: erano gli ultimi giorni della mostra di
Emil Nolde, un pittore che adoravo e non volevo assolutamente perdermi. I
miei compagni si preoccuparono di allestire i miei lavori alla seconda
mostra al bar dell'Epoca in via Costantinopoli.
Piero Golia non c'era, non ancora.
Piero Golia non c'era, non ancora.
La mostra di Emil Nolde a Lugano faceva, a dir poco, pena,
non perché avessi cambiato idea su quell'artista, ma perché la qualità
dei lavori era estremamente bassa e commerciale. Capita, purtroppo che
si adoperi un nome di richiamo lavorando sul battage pubblicitario da un
lato, per poi presentare gli scarti di produzione di un autore.
Per fortuna in quel periodo c'era la mostra di un altro pittore che ammiravo, Nicolas de Staël . La prospettiva di Nicolas de Staël si teneva nei pressi di Parma, ed era curata non bene, ma benissimo. La qualità dei lavori era molto alta. Cosicché fu un piacere acquistare il catalogo di quel pittore così interessante e così attuale.
Per fortuna in quel periodo c'era la mostra di un altro pittore che ammiravo, Nicolas de Staël . La prospettiva di Nicolas de Staël si teneva nei pressi di Parma, ed era curata non bene, ma benissimo. La qualità dei lavori era molto alta. Cosicché fu un piacere acquistare il catalogo di quel pittore così interessante e così attuale.
In quegli stessi giorni avevo saputo da mio fratello che “...c'era una sorpresa...”. Cos'era successo?
Un professore del
conservatorio aveva visitato la nostra esposizione colletttiva a Napoli
ed era rimasto positivamente impressionato dal quadro Ciclista: Patagonia controvento.
Quel signore si era presentato diverse volte al bar chiedendo
informazioni sul quadretto: dire che fosse molto motivato all'acquisto
era un eufemismo. Il prof a un certo punto si era fatto scrupolo di far
chiamare a casa per avvisare; la cosa era stata presa con nonchalance
dai miei e il quadro restò invenduto. Nondimeno fu un bel riscontro per
la mia prima uscita, in fin dei conti dipingevo seriamente da appena 2
anni.